Finanziamenti imprenditoria femminile: quali sono, come accedere

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Uno degli aspetti più importanti per le donne che desiderano mettersi in proprio è la disponibilità di un capitale iniziale. Le donne che non lo possiedono, possono accedere ai finanziamenti per l’imprenditoria femminile. Si tratta di somme, erogate sotto forma di prestito a tasso agevolato o a fondo perduto, messe a disposizione nell’ambito di bandi dello Stato o delle Istituzioni europee, o da organismi ed altri enti che si occupano di promozione dell’imprenditoria femminile.

Finanziamenti per l’imprenditoria femminile

Esistono diverse tipologie di finanziamenti per l’imprenditoria femminile: la distinzione principale è quella tra finanziamenti a fondo perduto e finanziamenti agevolati. Stiamo parlando in tutti i casi di fondi per l’imprenditoria femminile di natura pubblica, erogati nell’ambito della normativa vigente. Tutte le erogazioni di finanziamenti per l’imprenditoria femminile di natura pubblica consistono in una parte a fondo perduto e in un’altra a tasso agevolato.

Poi esistono finanziamenti di altri organismi di natura privata o a partecipazione dello stato, erogati nell’ambito di particolari iniziative per lo sviluppo dell’imprenditoria femminile, anche legate a progetti di sviluppo locale, ma si tratta di fondi nettamente inferiori per valore erogato complessivamente.


 

Finanziamenti per l’imprenditoria femminile: come funzionano, normativa vigente

I finanziamenti per l’imprenditoria femminile in Italia sono regolati dalla Legge 215/92. Ogni anno, nell’ambito del disposto della legge, vengono individuati i fondi ed emessi i bandi cui le aspiranti o neo-imprenditrici possono partecipare, salvo il possesso dei requisiti necessari.

I finanziamenti per l’imprenditoria femminile sono erogati solo per precise finalità indicate dalla legge citata, e in particolare per:

  • favorire la creazione e lo sviluppo dell’imprenditoria femminile, anche in forma cooperativa;
  • promuovere la formazione imprenditoriale e qualificare la professionalità delle donne imprenditrici;
  • agevolare l’accesso al credito per le imprese a conduzione o a prevalente partecipazione femminile;
  • favorire la qualificazione imprenditoriale e la gestione delle imprese familiari da parte delle donne;
  • promuovere la presenza delle imprese a conduzione o a prevalente partecipazione femminile nei comparti più innovativi dei diversi settori produttivi.

La legge istituisce il Fondo per l’imprenditoria femminile e demanda a singoli bandi annuali regionali (anche per le regioni a statuto speciale), l’erogazione dei fondi. Esistono poi iniziative di settore, come ad esempio quelle rivolte ad aspiranti imprenditrici artigiane: nel video che pubblichiamo qui di seguito, realizzato da Confartigianato Firenze, è ben spiegato a quali contributi può accedere un’aspirante imprenditrice artigiana.

Come accedere ai finanziamenti pubblici per l’imprenditoria femminile

Per poter accedere ai finanziamenti per l’imprenditoria femminile la Legge 215/92 indica alcuni requisiti indispensabili, che sono:

  • nel caso di imprese individuali, il titolare deve essere una donna;
  • nel caso di società di persone o società cooperative almeno il 60% dei soci deve essere donna;
  • nel caso di società di capitali almeno i 2/3 del capitale deve essere posseduto da donne e l’organo di amministrazione della società deve essere composto per i 2/3 almeno da donne.

Oltre al possesso dei requisiti di cui sopra, per accedere ai finanziamenti occorre partecipare ad uno dei bandi regionali istituiti nell’ambito della Legge 215/92. L’aspirante imprenditrice o la neo-impreditrice dovranno valutare attentamente il disposto del bando: la legge individua

Finanziamenti per l’imprenditoria femminile: spese ammissibili

I finanziamenti a fondo perduto per l’imprenditoria femminile sono destinati alla copertura solo di alcune delle spese per l’avvio o sviluppo dell’impresa. In particolare la legger permette l’erogazione di:

  • contributi in conto capitale fino al 50 per cento delle spese per impianti ed attrezzature sostenute per l’avvio o per l’acquisto di attività di tutti i settori e per i progetti aziendali connessi all’introduzione di qualificazione e di innovazione (di prodotto, tecnologica od organizzativa);
  • contributi fino al 30 per cento delle spese sostenute per l’acquisizione di servizi destinati all’aumento della produttività, all’innovazione organizzativa, al trasferimento delle tecnologie, alla ricerca di nuovi mercati, all’acquisizione di nuove tecniche di produzione, di gestione e di commercializzazione e per lo sviluppo di sistemi di qualità.

Agevolazioni per l’imprenditoria femminile

Alle stesse beneficiarie dei fondi per l’imprenditoria femminile possono essere concessi dagli istituti ed aziende di credito, finanziamenti agevolati (esclusivamente ai fini previsti dall’articolo 4, comma 1, della legge 215/92, di importo non superiore a trecento milioni e di durata non superiore a cinque anni, ad un tasso di interesse pari al 50 per cento del tasso di riferimento in vigore per il settore cui appartiene l’impresa beneficiaria.

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Giornalista freelance, blogger e scrittore, inizia a collaborare a Lavoro e Carriere nel lontano 1999. Oggi è coordinatore editoriale della testata.

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