Che cos’è l’outplacement

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L’outplacement, termine inglese che in italiano è stato tradotto in “supporto alla ricollocazione di personale”, rappresenta un servizio sempre più significativo in un panorama economico contraddistinto da processi di riorganizzazione aziendale e da un sempre maggiore orientamento al cambiamento richiesto ai lavoratori.
Si tratta, in breve, dell’insieme delle attività che è necessario porre in essere per raggiungere l’obbiettivo di ricollocare un lavoratore che, per le ragioni più diverse, è nelle condizioni di dover cambiare lavoro. E’ un’attività di consulenza svolta da personale ad alta professionalità, che si espleta attraverso processi di mappatura delle competenze, orientamento personale e professionale e supporto all’inserimento in nuove ed interessanti realtà professionali.

L’outplacement nasce come servizio al singolo dipendente. E’ pensato per figure professionali medio-alte, dall’impiegato direttivo al dirigente/direttore d’azienda. E’ l’azienda che, d’intesa con il proprio collaboratore, contatta la società di outplacement per permettere a quest’ultimo di usufruirne dei servizi. Il lavoratore segue un percorso di valorizzazione personale e professionale, finalizzato alla conseguimento della massima efficacia nell’attività di ricerca di una nuova occupazione.

L’outplacement di gruppo, invece, studiato per le ricollocazioni collettive di gruppi professionali omogenei, permette di diminuire l’impatto sociale di situazioni difficili come le grandi ristrutturazioni aziendali e rappresenta la soluzione più economica ed eticamente migliore rispetto all’utilizzo di strumenti statici quali i tradizionali ammortizzatori sociali, come la mobilità o l’indennità di disoccupazione.

Autore

Redazione

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