Le macchine sostituiranno cinque milioni di lavoratori entro il 2018. A sostenerlo non è uno scrittore di romanzi, ma un rapporto del World Economic Forum (WEF). Più in particolare, secondo gli analisti del WEF, la sostituzione avverrà in particolare adopera di automazione, intelligenza artificiale, nanotecnologie, biotecnologie e stampa 3D.
I settori più a rischio sono quelli amministrativo, energetico, finanziario e soprattutto i lavori d’ufficio, dove le macchine potranno svolgere tutti i compiti di routine. Tra le categorie più a rischio ci sono senza dubbio le donne e in generali tutti i lavoratori che compiono operazioni ripetitive che possono essere facilmente automatizzate con il supporto della tecnologia. La soluzione? Secondo il WEF è ripensare completamente il modello economico delle società industriali.